Il nostro repertorio


La danza romana

Nell’antica Roma soltanto i patrizi eseguivano le danze, ereditate dalla tradizione etrusca e greca. La plebe continuava a danzare alla vecchia maniera rurale. Al di là di questa distinzione, l’elemento che caratterizzò maggiormente la danza romana fu la pantomima. Tra le varie testimonianze, ci è giunta l’invettiva di Orazio contro le ragazze bene che apprendevano certe danze ioniche, considerate lascive. A Roma erano presenti danzatrici siriane professioniste o schiave che nel corso di spettacoli conviviali intrattenevano gli ospiti. Molto interessante la testimonianza di Macrobio: “ nei tempi antichi anche le persone perbene facevano a gara a coltivare la danza; fra le due guerre puniche i giovani di famiglia libera, i figli dei senatori frequentavano la scuola di danza e lì imparavano a danzare accompagnandosi con le nacchere.
Sallustio rimproverava la moglie Sempronia non perché non sapesse danzare, ma perché lo sapeva fare troppo bene. Inoltre si praticavano danze propiziatorie perché i raccolti fossero abbondanti e danze sfrenate ad opera delle baccanti nei baccanali.




La danza orientale

La danza orientale, in lingua originale Raks sharki (alla lettera: danza dell’est), costituisce una delle più antiche forme d’espressione artistica conosciuta. E’ possibile trovare danze similari, che prevedono movimenti del bacino e del ventre, un po’ ovunque nel mondo: dal Medio Oriente all’Egitto, in Turchia, in India, ma anche in Grecia e in Spagna. E’ la danza femminile per eccellenza, le cui origini ci riportano alle danze sacre ed ai cerimoniali propiziatori praticati in Egitto e in tutto il mondo antico, riti di fertilità in onore della Madre Terra. Il Gruppo di Danza Antica di Villadose propone danze orientali nelle ricostruzioni storiche durante banchetti e convivi. La danza dei 7 veli per esempio è una danza rituale tipica dell’Oriente, legata al ciclo della fertilità. Nasce dalla mitologia Babilonese, secondo la quale la dea Ishtar si reca nell’oltretomba alla ricerca del marito Tammus; passando attraverso le 7 parti degli inferi, è costretta a togliersi ogni volta un velo, fino a rimanere nuda. Uccisa dai giudici infernali, sarà poi resuscitata con cibo e bevande e farà ritorno sulla terra assieme al suo sposo.




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